GASPAR: SOCIAL CUBANO

Attraverso quattro antenne, i giovani cubani di un paesino di appena 7500 abitanti mettono in rete i loro concittadini. Illegali, il governo Castro strizza l'occhio all'iniziativa.

Siamo nel centro di Cuba, fra Santa Clara e Camaguey. Qui, c'è un piccolo paesino chiamato Gaspar. E' proprio in questo posto che è nata e si sta sviluppando la risposta cubana a Facebook, il Social Network più importante del Mondo. 

Ricordiamo che a Cuba, prima della fine dell'embargo, soltanto il 16% di 11 milioni di persone aveva accesso a internet e di questi solo il 40% aveva un account Social. 40% che racchiudeva per lo più  professori, medici e giornalisti. 

Tutte le persone "normali" cubane non avevano a che fare con i Social. 

Oggi, con l'apertura di Cuba al mondo, soltanto 317 hotspot wi-fi forniscono una connessione e per poter navigare, chattare o scambiarsi foto risulta ancora molto caro e non accessibile a tutti.

Ecco allora perchè quattro giovani hanno deciso di trasformare Gaspar in uno dei paesi più connessi del pianeta all'interno dello Stato meno collegato al mondo: lì non si naviga sfruttando internet, ma tramite le antenne. A costo zero. E, sfruttando una sola antenna, hanno dato via a "Gaspar Social", una piattaforma dove giocare ai videogame senza connessione a internet.

In poco tempo 500 persone hanno iniziato ad accedere alla Rete.  
Dai videogame il network è ben presto diventato un modo per condividere foto, messaggi e video fra gli utenti del Paese. 

Da quando Gaspar Social è stato lanciato gli ideatori hanno poi aggiunto chat e altri canali informativi sotto stretta osservazione della Repubblica. Una piccola rivoluzione, già tentata in altri 30 casi, su cui il governo, che ha promesso l'accesso a internet a tutti i cubani entro il 2020, ha messo gli occhi.
 
Con 1,8 miliardi di utenti attivi Facebook rimane il social più utilizzato al mondo, seguito da YouTube, WhatsApp, Instagram, Twitter e altri meno conosciuti ancora in Italia, nel Mondo ci sono una miriade di Social Network  nati dal basso per unire comunità, aggirare costi e divieti o semplicemente per aiutare le persone  a condividere le proprie passioni.